Attraverso questo video desidero introdurre l’opera
presentata per la seconda edizione del premio Terna: “Energia:
Umanità= Futuro: Ambiente”, prima però è necessaria una
premessa che è la ragione stessa della mia partecipazione.
Come ho avuto modo di affermare in passato, tutto il mio
operare artistico è volto allo studio e alla ricerca della
relazione esistente tra la materia organica e l’universo, alla
combinazione energetica che permette la fusione tra gli
elementi e nello specifico, gli elementi della vita. In tutto
questo mio fare spesso mi servo della conoscenza scientifica
sempre della conoscenza intuitiva. Il gioco del colore mi
permette di combinare elementi che si mescolano sulla tela e
assumono
caratteri, segni, vuoti, spessori di materia di diversa
intensità, tagli che rispondono ad un sentire inte-
riore.
Si usa chiamare arte tutto questo?.... non sta a me stabilirlo
quello che so di certo è che sento il mio essere in sintonia
con ciò che mi circonda, mi esprimo attraverso la pittura, la
scultura, la grafica e l’intuizione nel desiderio di conoscere
meglio l’essenza dell’uomo in combinazione con l’universo.
Indipendentemente dal mio sentire sono certa che la conoscenza
del divenire atomico, della formazione dei quanti, della
materia In generale possa dare risposte al futuro di una
umanità sempre più bisognosa di trovare ritmi naturali e
bisogni energetici. Tutta la mia vita e il mio operare nel
sociale, per quanto può sembrare insignificante, è la
testimonianza di un credere. Dopo questa premessa obbligatoria
per introdurre un sentire che si esprime attraverso la
pittura, in questo caso, desidero parlare dell’opera
presentata al premio “Terna 02”. Innanzitutto occorre
sottolineare la materia presente sulla tela, la sua fisicità,
lo spessore che si distribuisce su tutta l’opera e lascia un
suo linguaggio percepito dalla forma, dalla massa, da un
colore- carattere, da un vuoto. E’ la stessa materia
dell’universo che attraverso il colore, nel mio caso, gioca
con le masse e con un proprio linguaggio, si combina, si
associa, si distribuisce per formare nuove combinazioni. Il
mio discorso pittorico in questo caso presenta un momento di
divenire che si traduce con bande larghe e materiche di onde
corte: il rosso, questo si spande oltre la tela partendo da un
punto da dove si raccordano una fusione di elementi
différenti, sottili e lunghi quelli dell’azzurro, meno sottili
quelli del giallo, più corposi quelli dell’arancio. Sul tutto
campeggia il respiro della tela: bolle d’aria ottenute dalla
trasparenza che si può ottenere dal colore dato e poi tolto,
spazio mentale che lascia trasparire il vuoto come bisogno di
riprendere fiato, come possibilità di creare sinergia tra
l’universo e l’operatore e la rappresentazione, come
possibilità di focalizzare momenti in un punto dell’universo.
Performance
realizzata dall'Artista Nera D'Auto
per il PAN
( Palazzo delle Arti di Napoli ) tratta dalla frase
di San Francesco:
"L'Amore si sublima nel
Divino, si appaga
nell'Umano"