Chi sa per quali misteriosi percorsi della psiche negli artisti veri c'è sempre un processo di identificazione con la propria terra.  Nera è una pittrice brava, con una personalità forte e marcata; e si porta dentro i segni di quel lembo di territorio cilentano, che dalla collina caracolla a sbalzi verso gli argini fecondi  del Calore o scala, a verdi terrazze di castagneti , il nome di Vesale a conquista di ariosi panorami d'infinito. Roccadaspide è, insieme, il suo spazio fisico e la sua fonte inesauribile di ispirazione. Ma il paese è soltanto il pretesto per un percorso artistico che si fa denso di tematiche e vola nella universalità dell'arte. E del paese che conserva memorie di un feudo potente, l'artista somatizza addirittura i caratteri : l a difesa orgogliosa dei principi, la fierezza di indipendenza e di autonomia di giudizio, la inflessione nasale nella parlata. Il tutto nell'incedere elegante del portamento ben dotato con atteggiamenti svagati quasi sempre spontanei  ed immediati, qualche volta voluti per calcolata civetteria. A parlarci emana gioia di vivere, ti contagia con quel suo riso scrosciante, ti scruta con gli occhi  vivacissimi; è simbolo vivente della solarità mediterranea. Nera è decisamente una donna simpatica, dalla intelligenza acuta e dalla battuta pronta, disponibile al dialogo e alla confidenza. Ingegno versatile pratica con successo la pittura, la grafica e la scultura,  Il carattere saliente della personalità di Nera è il colore: forte, vivace, acceso, violento, prorompente, esplosivo. Lo è nella vita come nell'arte.  Quella massa di capelli neri, l'incarnato della pelle, le bizzarrie contenute nell'abbigliamento, l'espressività sanguigna delle parole denotano una carica intensa di emotività, di vitalità, di femminilità, che la donna trasmette nella  quotidianità e l'artista trasferisce nelle tele. Il pittore, si sa, comunica con i segni. E quelli di Nera sono sempre tenui, sfumati, da immaginare più che da vedere, come è nella natura dell'arte che rifugge dal figurativismo fine a se stesso. Non così per i colori, che sono, invece, forti, marcati, esplosivi. A saper leggere nella tecnica espressiva di Nera si trovano di sicuro i segni delle grandi correnti  dell'arte europea, che l'artista ha interiorizzato  e fatti propri con piglio personale e originalità indiscussa. Di sicuro la pittura di Nera è agli antipodi del figurativismo classico tradizionale; e la dove le figure riempiono la tela sono subito sopraffatte dai colori e dalla luce, che si irradia incontenibile e violenta, a cerchi concentrici, quasi a generare altri centri di propagazione e di vita. Il colore come vita, come forza generatrice di altra vita. Come dinamismo vitale.  La luce esplode vitale nelle sue composizioni e la spiegazione è semplice: il centro di irradiazione cromatica è l'anima  dell'artista, che, invasata dalla geniale follia dell'ispirazione, esplode violenta come una granata, che, nelle notti estive ricama arabeschi  di luce, scompone e ricompone fiotti di colori, si spegne improvvisa per riaccendersi d'incanto con il miracolo di iridi nuove e ti incanta a filo di prodigio in quel piroettare di traiettorie capricciose.  Non sono critico d'arte non mi sono mai cimentato con pennelli, tele e colori, contrariamente ai miei amici  e Maestri di poesia, Salvatore Quasimodo ed Alfonso Gatto. Sono, invece, un pittore di parole e registro  emozioni. E la pittura di Nera, in continua feconda evoluzione, e come tematica e come tecnica espressiva, me ne comunica tante e tutte intense. E non è cosa di poco conto ferire di dolcezza il cuore di un poeta.

Giuseppe Liuccio