Pietra Cupa
di Roccadaspide: Manifesto di Nera d’AutoProgetto:“Nella città dell’Arte e della Scienza…………..cerca la tua stella”Se si desidera organizzare il presente non escludendo il passato e con l’occhio rivolto al futuro, come è giusto che sia, occorre fare un’analisi degli avvenimenti succedutesi nel corso dell’ultimo secolo, averne una chiara visione e, in conseguenza, trovare la soluzione più giusta. Le innovazioni epocali dovute alla crescita della tecnologia e della scienza, un nuovo concetto di spazio, quello mentale o del possibile, la ricerca di nuove fonti di energia per colmare i bisogni di una popolazione in crescita, sono alcune delle cose che hanno caratterizzato questi anni ed hanno urgenza ad essere risolti con impegno e sensibilità. Il ruolo dell’artista oggi è quello di dare il suo contributo alla società, attraverso la sensibilità che gli appartiene, che anticipa il futuro ed è in grado di captare le esigenze di un tempo. Il punto di vista di un artista presenta la capacità di integrare linguaggi specifici di mondi diversi, quello tecnologico col quello scientifico ed economico, quello creativo-artistico. Gli avvenimenti si susseguono sempre più velocemente e inaspettatamente, tanto da metterci a fronte di una realtà che ha bisogno di essere riletta nella sua integrità; urge la conoscenza sui comportamenti da adottare, sulle ricerche da portare avanti per la scoperta di mondi possibili o possibili nuove fonti di energia, su una realtà, quella della integrazione etnica che ha tenuto conto solo della tecnica,(la velocità, il trionfo del Futurismo) ma non certo della cultura dei popoli.
Tutte queste situazioni danno all’artista la consapevolezza di dover essere presente nel sociale assumendosi il ruolo di proposizione del pensiero che costituisce una base spirituale da trasmettere alla vita come globale concezione dell’essere, perché l’arte è l’espressione primaria della creatività umana e quindi il riferimento costante in ogni attività da quella culturale a quella economica e sociale Gli artisti devono superare il limite dell’oggetto economico “prodotto dell’arte” (pur riconoscendone l’importanza fondamentale) per poter dare nel sociale la sensibilità di cui sono portatori. Per ciò che mi riguarda, scelsi di restare su questa terra del Cilento una ventina di anni fa perché pensai di essere utile attraverso il mio apporto nel rispetto dell’ambiente e, quando fu istituito il P.N.C.V.D, ebbi fede in questa istituzione. Ancora oggi, quando da più voci si leva il coro dei dissensi io resto al mio posto sapendo che occorre l’impegno di ognuno per la crescita sociale, proposte valide che vadano a coniugare nuove strategie di sviluppo e un nuovo modo di gestire, distribuire e recuperare le risorse del nostro pianeta.. Sono stata impegnata nel sociale e nel portare avanti la mia ricerca artistica basata sulla possibilità di interpretare anche attraverso il colore (ma non solo), il divenire nell’atmosfera tradotto in elementi , in fisicità del colore, in possibilità di inserire il suono nel divenire di tempi diversi dati da pannelli in successione. L’arte con la scienza è un binomio che nei secoli ha segnato un cammino comune in grado di dare risposte nel sociale che sarebbe troppo lungo elencare, accennerò solo allo spazio rinascimentale in pittura e in architettura, al genio di Einstein, alla meccanica quantistica. Oggi io vedo che il cammino continuerà, l’Arte come capacità del pensiero di innescare un corso responsabile degli avvenimenti , come possibilità di fare sinergia con la scienza e con le sue ricerche in ogni campo del sapere sociale . Uno dei punti cardine di questo progetto che desidera ottenere risposte dalla scienza e sensibilità dall’arte è il settore ambientale, attraverso la presa in considerazione dell’eco-sostenibilità, dell’energia, del clima, dell’inquinamento, del riciclo che costituirà Il progetto: “Nella Città dell’Arte e della Scienza….cerca la tua stella”,costruito sull’idea che l’Arte è l’espressione più pura del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di se la responsabilità di porre queste caratteristiche in comunicazione con ogni altra attività umana,. Il dialogo tra Arte e Scienza è uno dei punti fermi su cui questo progetto si articolerà, la possibilità di formare un nucleo che si attivi e crei sinergia intorno al tema per stabilire collegamenti e incanalare possibilità, permettendo di creare una struttura basata sull’arte come pensiero e sulla scienza come possibilità di dare risposte ai bisogni di una società che deve ritrovare la sua essenza in modo naturale. Il progetto nella città dell’Arte e della Scienza……cerca la tua stella afferma che ciò sia possibile. In questo territorio patria di Parmenide rappresenta la continuazione di un dialogo con Eraclito che lascia il campo alle idee, alla ricerca, ai collegamenti. Per disegnare il futuro occorre dialogare con il passato ed è fondamentale a tale scopo l’incontro tra l’arte e la scienza applicate a tutte le discipline. Dare uno sguardo ai secoli passati vuol dire vedere come l’arte e la scienza si sono rispecchiate sempre l’una nell’altra; nel novecento si è avuta l’impressione che si muovessero su basi diverse in un sottile gioco di rimandi atti a rivelare la conoscenza del mondo, ma lo scienziato e l’artista hanno cercato sempre di scoprire nel mondo le verità ultime si pensi a Leonardo da Vinci o al contributo della geometria e della matematica, alla teoria sulla relatività di Einstein e al fare artistico delle avanguardie storiche, volte alla ricerca di uno spazio nuovo; alla relazione di concetto spaziale e di buchi neri di Fontana precedente alla scoperta dei buchi neri e materia scura dovuta alla scienza. Tentativi di unione tra arte e scienza sono stati messi in atto e mai come ora le potenzialità di indagine del mistero e di quel che ancora non ci è dato sapere stanno apparendo all’orizzonte dell’arte e la collaborazione tra artisti e scienziati ha dato dei risultati che lasciano vedere come possa essere utile l’unione della cultura umanistica con quella scientifica. Oggi, soprattutto nel nostro territorio, sembra non ci sia dialogo tra queste discipline e il pubblico potere, la macchina economica ha preso il sopravvento e si assiste allo scempio del paesaggio e alla rassegnazione del popolo inerme che non vede spazio per le norme contrarie alle norme del profitto. Comunque non si può non riconoscere che l’organismo economico è di grande importanza per cui occorre trovare il modo per una sintonia nuova tra tutte le forze, occorre innescare un rinnovamento che tiene conto dei bisogni urgenti di una società che si allarga. Bisogna prendere atto che il grosso squilibrio sociale dato dalla macchina economica incide anche sul pensiero, ma occorre resistere, credere e attraverso l’integrazione di ogni cultura, ridisegnare una realtà che attualmente rischia il collasso.
Nera d’Auto 19 aprile 2009 Il Luogo,
Il luogo su cui si focalizza l’attenzione del progetto è la via istmica, sita nei pressi di Fonte di Roccadaspide. Un luogo di antica memoria il tratto nord-occidentale che univa lo Ionio con il Tirreno, in particolare Sibari con Poseidonia/Paestum. Un percorso che parte da Paestum, passa per Capaccio arriva a Roccadaspide poi ad Acquara, Bellosguardo, Rossigno, Sacco per raggiungere il Vallo di Diano attraverso la Sella del Corticato. E’ alternativo al Passo della Sentinella questo passaggio tra i massicci degli Alburni e del Cervati che permetteva alle colonie della Magna Grecia e ancora prima ai popoli protoappenni dell’eta Eneolitica (dal 2000 a.c. in poi, necropoli del Gaudo presso Paestum e Capodifiume) di stabilire commerci, luoghi di culto e mercati lasciando il segno del loro passaggio fuso a quello delle popolazioni indigene. Da Paestum attraverso la via che porta all’antico Santuario della Madonna del Granato, estrema propaggine del monte Soprano dove si affaccia l’antico castello distrutto da Federico Il, al crinale di monte Vesole dove si incontra la cappella di S. Michele a poca distanza dal luogo in cui si trovava il santuario greco di Fonte. E’ qui il punto dove si possono vedere a mezzacosta alcuni agglomerati rurali, disposti sull’antico collegamento tra la costa e l’interno, un panorama che si apre sulla valle del Calore e sullo spettacolare massiccio degli Alburni. Un agglomerato rurale tra i tanti, alcuni dei quali ancora abitati, è Pietra Cupa, il luogo risalente ai primi secoli del novecento che in un giorno di primavera del 1998 destò l’interesse dei componenti l’associazione SHUNT, operante dal 1996 a Roccadaspide. Attraverso un grappolo di abitazioni Pietra Cupa si presentava prestandosi ad un progetto che desse la possibilità di far rivivere con l’arte e la cultura un luogo testimone di civiltà. La Presidente Nera d’Auto con il Dottore Antonio Miano, (Tonino per gli amici), presero a fotografare queste abitazioni, in parte diroccate, che conservavano nelle fotografie sbiadite, figure di santini abbandonate, vecchi abiti appesi a grucce fatiscenti, testimoni di un tempo in cui la vita era scandita dalle fasi stagionali e tutto era rigorosamente manuale e realizzato con i materiali disponibili. Fu presentata al Parco Nazionale C.V.D. la intenzione di fattibilità e la collaborazione tra l’associazione Shunt, il Presidente Tarallo e il Direttore Nicoletti diede il primo via al ripristino di questo panoramico complesso che oggi si può ammirare seguendo la statale. |